Pennelli naturali e sintetici: differenze e caratteristiche
Il pennello è uno degli strumenti fondamentali di cui ogni artista ha bisogno e che utilizza per esprimersi nelle sue opere.
COME SONO FATTI?
Tutti i pennelli sono costruiti con gli stessi componenti:
- Il manico, in legno o in plastica, viene ancorato saldamente alla ghiera.
- La ghiera, solitamente metallica o in materiale plastico rilegato con fili metallici, serve a tenere insieme ben salde e strette le setole.
- La testa, composta da un ciuffo di setole accuratamente allineate e incollate.
Quello che cambia da pennello a pennello è il pelo, che si può chiamare anche setola o filato.
I peli dei pennelli si possono raggruppare in due categorie: i naturali e i sintetici.
I PELI NATURALI
Le setole naturali sono di origine animale e hanno caratteristiche e applicazioni diverse.
Maiale: ha un pelo grosso e duro, molto resistente. Ideale per olio, acrilico e tecniche a spessore corpose e materiche.
Bue: un pò più morbido della setola di maiale, spessore medio e buona resistenza. Anche questo è adatto ad olio ed acrilico e risulta abbastanza versatile anche con altre tecniche.
Martora, Vajo (scoiattolo), Mangusta, Capra: sono setole molto morbide e sottili caratterizzate dal fatto che possono trattenere molto i liquidi e con un rilascio graduale. Ideali per acquerello, grafica e illustrazioni.
Topo: si, c'è anche il pelo di topo, che è morbido e lungo. Permette di fare lunghi tratti senza dover ricaricare in continuazione il pennello. Particolarmente adatto alla scrittura cinese e ideogrammi.
I PENNELLI SINTETICI
Per abitudine si tende a considerare i pennelli con setole naturali come prodotti qualitativamente superiori rispetto ai filati sintetici, soprattutto per quanto riguarda la resistenza all'usura e ai solventi. Infatti, fino a qualche decennio fa, i pennelli sintetici venivano costruiti con plastica o nylon, materiali che non avevano un buon rapporto con i colori artistici in quanto il colore tendeva a scivolare tra le setole e non veniva distribuito omogeneamente. In più, utilizzando solventi come trementine o acquaragia, la plastica si scioglieva!
Adesso invece, con i progressi tecnologici sulla ricerca e lo sviluppo di materiali migliori e più resistenti, possiamo affermare che i pennelli con filato sintetico hanno raggiunto lo stesso livello qualitativo (in certi casi anche superato) delle setole naturali. I pennellifici infatti, studiano il comportamento delle setole naturali, e nei laboratori di sviluppo migliorano ed esaltano le peculiarità di questi ultimi grazie al sintetico.
Tutto questo senza trattare male la piccola martora o il nostro tenerissimo porcellino.
Per esempio l'azienda Princeton, notissimo pennellificio americano, ha creato la Serie Catalyst che imita il pelo di maiale in un modo talmente accurato da aver riprodotto anche il caos naturale delle doppie e triple punte che offrono una distribuzione più ampia e omogenea del colore sulla tela.
I pennelli Raphael Softaqua hanno un filato simile al vajo, ma ondulato. Questa particolare caratteristica permette al pennello di trattenere fino al doppio dell'acqua di un pennello in vajo naturale.
Come non menzionare anche il filato Hydro della Borciani e Bonazzi e le serie Tintoretto in Vajo Kazan e Capra! Questi due pennellifici, grazie alla collaborazione con grandi acquerellisti come Felice Feltracco e Geremia Cerri, hanno studiato, rivisistato e migliorato le setole naturali del vajo e della capra per adattarli meglio alle esigenze degli acquerellisti.
Un pennello per acquerellista ideato da un acquerellista, cosa si può volere di più...
Per Fare un'analogia:
Michael Schumacher trascorreva molto tempo in officina con i meccanici per migliorare le prestazioni della macchina in base alle sue esigenze e adattarla al suo stile di guida.
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